Fired for Saying “Free Palestine”: Alla Scala Theatre in Milan Dismisses Jasmine, a Student Worker, for “two words”.
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Milan, Italy —July 18, 2025, A young student working as an usher was fired after publicly expressing solidarity with Palestine during a high-profile private event held at Milan’s world-renowned Teatro alla Scala. With the support of the European Legal Support Center, she is taking alla Scala to court.
As Italian Prime Minister Giorgia Meloni, Milan Mayor Beppe Sala, and a delegation from the Israeli Finance Ministry, attended a closed performance on May 4, hosted by the Asian Development Bank, Jasmine stood up and shouted two words: “Free Palestine.”
She was immediately escorted out by the police. A couple of weeks later, she received an email from her employer terminating her contract, citing a “violation of employment obligations” and failure to maintain “neutrality” during the event.
Her firing, however, reveals a broader pattern of repression. As documented by our years of monitoring, workers across Europe and Britain — and especially those voicing solidarity with Palestine — face retaliation for their speech. The decision by alla Scala theater in Milan, one of Europe’s most iconic cultural institutions, to dismiss a worker for a statement signals yest another dangerous escalation in the crackdown on dissent.
Represented by the CUB, Confederazione Unitaria di Base, the independent grassroots union, and supported by the European Legal Support Center, Jasmine has filed a lawsuit against Teatro alla Scala for unlawful dismissal and violation of her fundamental rights. The first court hearing is scheduled for September 2025.
Kiran Chaudhuri, Senior Legal Officer at ELSC said: “This is not an isolated case — it reflects a broader climate of repression that has taken root in Italy and across Europe. Raising your voice for Palestine and denouncing European complicity should not cost you your job. As ELSC, we will support Jasmine’s case to ensure that such violations do not happen again. Teatro Alla Scala, as a leading institution of Italian and European culture, must take responsibility: it must condemn the genocide in Gaza and reinstate Jasmine.”
For more information, please contact Laila our Advocacy and Communication Officer (laila@elsc.support)
italiano
Licenziata per aver detto “Free Palestine”: il Teatro alla Scala di Milano licenzia Jasmine, studentessa lavoratrice, per “due parole”.
Jasmine, giovane studentessa e maschera, ha preso parola durante un evento istituzionale — ora si trova senza lavoro e impegnata in una battaglia legale.
Milano, 18 luglio 2025 — Una giovane studentessa che lavorava come maschera è stata licenziata dopo aver espresso pubblicamente solidarietà con la Palestina durante un evento privato organizzato dalla Banca di Sviluppo Asistica presso il celebre Teatro alla Scala di Milano.
Con il supporto del European Legal Support Center (ELSC), ha deciso di portare alla Scala in tribunale.
Mentre la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Sindaco di Milano Beppe Sala e una delegazione guidata dal Ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich — noto per le sue dichiarazioni di incitamento genocida contro i palestinesi — assistevano a una performance a porte chiuse il 4 maggio, Jasmine si è alzata e ha gridato due parole semplici:
“Free Palestine”.
È stata immediatamente allontanata dalla polizia. Due settimane dopo ha ricevuto un’e-mail dal teatro che comunicava il licenziamento per “violazione delle mansioni lavorative” e per non aver mantenuto la “neutralità” richiesta dal ruolo.
Questo licenziamento rivela un problema più ampio di repressione. Come dimostrano i centinaia di casi da noi seguiti, lavoratrici e lavoratori in Europa e nel Regno Unito subiscono ritorsioni per il proprio pensiero politico. La decisione del Teatro alla Scala, una delle istituzioni culturali più iconiche d’Europa, rappresenta un grave segnale di escalation nella repressione del dissenso.
Rappresentata dal sindacato di base CUB (Confederazione Unitaria di Base) e sostenuta dall’European Legal Support Center, Jasmine ha avviato una causa per licenziamento illegittimo e violazione dei suoi diritti fondamentali. La prima udienza è fissata per settembre 2025.
“Questo non è un caso isolato — riflette un clima repressivo sempre più diffuso in Italia e in Europa. Alzare la voce per la Palestina e denunciare la complicità europea non dovrebbe costare il lavoro. Come ELSC, sosteniamo Jasmine affinché simili violazioni non si ripetano. Il Teatro alla Scala, in quanto istituzione culturale di rilievo italiano ed europeo, deve assumersi le proprie responsabilità: deve condannare il genocidio a Gaza e reintegrare Jasmine.”
— Kiran Chaudhuri, Senior Legal Officer, ELSC
Per maggiori informazioni, contattare Laila, Advocacy & Communication Officer (laila@elsc.support)